Intervista ad Andrea Perotti
da Óscar Pereiro
Caro signor Andrea, grazie per averci dedicato un pochino del suo tempo
Grazie a te Oscar, per me è un onore l’interessamento di acuariorosa nei miei confronti.
Può gentilmente raccontarci un pochino come si svolge la sua vita di tutti i giorni?
Lavoro in una grossa azienda che produce parti di motore per il settore aereonautico, soprattutto militare. In questa azienda mi occupo di qualità.
Vivo a Somma Lombardo, una piccola cittadina in Italia settentrinale, a pochi km dal confine con la Svizzera.
Sono sposato ed ho un figlio di 12 anni, purtroppo affetto da una grave malattia genetica al cervello. A causa della malattia di mio figlio la mia vita è diventata piuttosto chiusa, ho dovuto mollare tutti miei precedenti hobby in quanto il 100% del mio tempo libero viene speso per la gestione in casa di mio figlio che richiede assistenza continua.
Ho due cani che amo come fossero miei figli, e soprattutto ho una moglie fantastica che riesce sempre a farmi stare bene e a farmi sorridere, ha una grande forza interiore, è la positività in persona e riesce sempre a farmi superare ogni difficoltà, è lei è il mio sole.
Mi piacerebbe sapere come e quando è entrato in questo mondo degli acquari.
Il mio primo vero acquario l’ho acquistato nel 2002, era parte di un progetto di pet-therapy per la cura di mio figlio, in quel periodo infatti la mia casa si trasformò quasi in un piccolo zoo, con tartarughe, canarini, cani, etc….
Mio figlio non mostrò mai interesse per quell’acquario, ma io avevo il dovere di insistere nel mantenerlo, e man mano che raccoglievo informazioni su libri e riviste mi appassionai sempre più all’acquariofilia fino a venirne completamente contagiato.
Quanti acquari gestisce attualmente? Quanto tempo dedica al giorno per il mantenimento di tali acquari?
Purtroppo mi è sempre più difficile dedicarmi all’acquariofilia in casa, mio figlio quando ha le crisi spacca tutto e in quei momenti la presenza di un acquario può rappresentare un enorme pericolo per la sua incolumità, per questo motivo negli ultimi anni ho rimosso quasi tutti gli acquari (ero arrivato ad averne 7, dei quali però solo due erano miei), ora ne ho solo due molto piccoli, in un’area protetta, in cui semplicemente riproduco dei muschi.
Per fortuna ho un caro amico (Davide Robustelli, personaggio molto noto in Italia, titolare di alcuni e-commerce di acquariofilia e di una serra per piante acquatiche e pesci ornamentali) che ha una fish-room a pochi km da me, con oltre 20 plantacquari allestiti, lui non aveva più tempo di seguire quegli acquari e un anno fa stava per prendere la decisione di rimuoverli e/o di convertirli all’allevamento di ciclidi africani, ma prima provò a chiedermi se ero disposto a dargli una mano nel tempo libero ed io accettai con entusiasmo, così di tanto in tanto vado a trovarlo e lui mi lascia fare quello che voglio con i suoi acquari, ad esempio l’allestimento con cui ho partecipato all’IAPLC di quest’anno l’ho realizzato proprio in uno dei suoi acquari. Nell’ultimo anno ho fatto alcuni allestimenti per lui, allestimenti che sto provando a mantenere nel tempo. Visto il pochissimo tempo a disposizione sono tutti allestimenti poco spinti, impostati per gestioni very low. Per ognuna di queste vasche impiego soli 15/20 minuti alla settimana.
Dove trova l’ispirazione quando crea i suoi acquari?
Mi piace molto lo stile compositivo Ryoboku usato da Amano nei suoi allestimenti legnosi, ne ho visti talmente tanti che inevitabilmente ne vengo un po’ condizionato, ma oltre a ciò mi ispiro ai paesaggi boschivi della mia provincia, qui c’è molto verde, il territorio della mia città fa parte del Parco del Ticino, per 20 anni ho fatto jogging e mountainbike nei boschi della mia zona, qui ci sono posti stupendi, magici, e spesso quando allestisco ho in testa delle immagini ben precise di questi posti e cerco di realizzare un qualcosa che possa esprimermi le stesse sensazioni, la stessa atmosfera. Quindi si tratta quasi sempre idealmente di paesaggi emersi, che però cerco poi di rendere esteticamente un po’ più acquatici, in pratica delle foreste sommerse.
Segue qualche regola o proporzione standard quando crea il suo hardscape?
Non seguo regole compositive, allestisco sempre istintivamente. Cerco sempre di realizzare layout selvaggi, che siano rappresentazioni di ambienti naturali incontaminati dall’uomo, primordiali, in essi esprimo sempre il mio stato d’animo e il mio desiderio di pace.
Adesso, se non le dispiace, qualche domanda tecnica:
Che tipo di substrato usa?
Per anni ho usato i prodotti della Prodac, un’azienda italiana, per la quale sono stato un collaboratore esterno. Ultimamente sto utilizzando soprattutto Seachem Flourite (Black Sand & Onyx Sand) e Tropica (Plant Substrate).
Considera la filtrazione come una parte importante?
Si, la filtrazione è fondamentale, meglio avere quindi una filtrazione sovradimensionata piuttosto che rischiare la situazione opposta.
Cos’altro considera obbligatorio quando allestisce un acquario?
– La circolazione dell’acqua: dev’essere ottima.
– L’impianto CO2: mi piacciono gli acquari straricchi di piante, quindi lo ritengo un accessorio indispensabile, che tengo in funzione 24 ore su 24, ma con erogazione blanda.
– La distribuzione del fascio luminoso: la luce deve arrivare correttamente su tutto il layout.
Che genere di pesci e di piante preferisce per le sue creazioni?
Mi piacciono i pesci da branco di piccole dimensioni, soprattutto i Caracidi. Nei miei allestimenti inoltre non mancano mai Crostacei, piccoli Loricaridi e piccoli Gasteropodi.
Per quanto riguarda le piante sono un amante delle felci (Microsorum spp. e Bolbitis spp. sono sempre presenti nelle mie creazioni) e delle piante da primo piano (Hemianthus callitrichoides e Eleocharis parvula le mie preferite).
Potrebbe spiegare brevemente come allestisce un acquario da zero?
L’allestimento da zero richiede innanzitutto un’idea chiara in testa, in base ad essa si cerca poi il materiale «decorativo» adatto (legni e rocce). Una volta trovati i legni giusti si cerca con la creazione dell’hardscape di valorizzarli al massimo.
In genere piantumo subito, inserendo anche molte piante a crescita rapida. Se posso utilizzo potature prese da altri acquari, in modo da ottenere più rapidamente una buona attività vegetativa.
Che tipo di fertilizzante usa?
Per comodità preferisco i fertilizzanti tutto in uno che si possano somministrare con cadenza settimanale, attualmente uso Profito EasyLife in vasche di medio livello e Tropica PlantNutrition in vasche con esigenze maggiori.
Cosa ne pensa dei prodotti commerciali che la maggior parte della gente considera miracolosi?
Non so esattamente a cosa tu ti riferisca. Comunque io non credo ai miracoli.
A proposito della sua visione dell’aquascaping?
Per me l’aquascaping è lo studio, la pianificazione, la realizzazione ed il mantenimento di un layout ricercato che permetta di esprimere un qualcosa di intimo, ma non può esulare da un’ottima preparazione acquariofila di base. Prima di giocare a fare l’aquascaper occorre imparare a gestire un acquario.
Nella sua opinione in quale nazione vede un maggior interesse nell’aquascaping?
A livello europeo una menzione la merita sicuramente la Russia la quale si è ben distinta nei Contest internazionali, vincendo tra l’altro l’IAPLC dello scorso anno e piazzandosi al terzo posto nell’edizione di quest’anno.
Com’è l’aquascaping in Italia?
In Italia sta crescendo il numero di appassionati e si sta elevando il livello medio delle loro opere.
Qual’è lo stile di acquario che preferisce?
Come detto prima mi piacciono gli allestimenti legnosi e selvaggi, non amo i layout troppo «puliti» e precisini, mi piace che sembri sempre un ambiente creato dalla natura e non dall’uomo.
Cosa ne pensa dei layout che riproducono paesaggi terrestri negli acquari?
Mi piacciono molto, ma nel mio caso cerco sempre di farli sembrare un po’ meno terrestri ed un po’ più acquatici, sento di avere questo dovere verso l’acquariofilia.
Conosce qualcosa della «realtà aquascape» in Spagna?
Conosco soprattutto i lavori ed il talento di Diego Sandoval, la sua passione per i microacquari mi ha contagiato. Conosco l’AAC al quale ho partecipato nel 2010, un contest con una organizzazione veramente perfetta, molto professionale.
Ci può dire un paio di aquascapers che le piacciono di più?
Al 1° posto assoluto c’è ovviamente Mr. Takashi Amano, inarrivabile, dopo di lui mi sento di menzionare in particolare Yutaka Kanno, Long Tran Hoang, Michael G.W.Wong, Filipe Alves Oliveira e Cliff Hui.
Lei gestisce un blog (Aqua Experience) ed un forum (AquaExperience.it). può raccontarmi qualcosa su di essi?
Sono stato moderatore ed amministratore per vari anni in altri forum di acquariofilia non miei, poi ho sentito il desiderio di creare qualcosa di mio.
Inizialmente è nato il blog, nel primo anno era molto ricco di contenuti, ma dopo la nascita del sito l’ho sfoltito andandolo a dedicare solo alla raccolta di foto dei miei allestimenti. Il sito di AquaExperience (e sottolieno sito con forum, non solo forum) è nato in seguito come evoluzione del blog. E’ on-line dal 1° Gen. 2010 e sta avendo un buon successo, è molto seguito e ben considerato dai motori di ricerca.
A parte gli acquari, lei ha altri hobby?
Attualmente il mio unico vero hobby è l’acquariofilia. Sono comunque anche appassionato di corse motoristiche (MotoGP e Formula1) ed amante della musica Hard Rock.
Vado ad elencarle una lista di parole e lei commenti con quello che le viene in mente:
– Forums
Posti in cui si può apprendere molto ed incontrare persone eccezionali.
– Alghe
Inevitabili … non esiste un acquario perfettamente privo di alghe.
– Aquascaping
Riuscire a dare una chiave di lettura ad un layout.
– Contests
Un momento di confronto con i grandi.
– Lily pipes
Mai avuto.
– Fotografia
Può aiutare notevolmente a valorizzare un layout in ottica Contest.
– Diana Walstad
Il mio amico Giacomo Guarraci porta avanti da oltre 10 anni un metodo molto simile, ma quello di Guarraci è decisamente migliore …. spero che un giorno riesca a commercializzarlo e/o a parlarne su un libro … poi forse non si troverà più scritto «Diana Walstad» nelle tue interviste, bensì «Giacomo Guarraci».
– Tom Barr
Conosco il sistema Estimative Index … in linea di massima è simile al mio metodo di gestione … per il resto quando leggo il suo nome mi torna sempre in mente una sua foto in cui nuotava dentro un enorme e stupendo PlantaDiscus … ahahah.
– Takashi Amano
Un genio. Grande Aquascaper, grande conoscitore della natura, grande fotografo, ma soprattutto grande esperto di marketing.
Questo è tutto, signor Perotti
Grazie ancora e distinti saluti.
Grazie a te Oscar, è stato un piacere.
Un saluto a tutti i lettori di acuariorosa.
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